Lo scrubber e la nuova normativa nel settore navale: i vantaggi per le aziende e l’ambiente
Lo scrubber, componente fondamentale di un sistema che permette di pulire dai gas di scarico il motore della nave, sembra essere una delle soluzioni più apprezzate degli ultimi tempi. Sarà per la normativa appena entrata in vigore (1 gennaio 2020), sarà per lo stimolo collettivo a limitare l’impatto ambientale del settore navale, ma sembra proprio che sia arrivato il momento di azioni concrete.
A partire dal 1 gennaio è entrato in vigore l’IMO2020, il nuovo regolamento che limita le emissioni inquinanti da parte delle navi. Nello specifico, si attuerà l’obbligo di ridurre gli ossidi di zolfo dell’85% al fine di limitare le ripercussioni ambientali della navigazione e tutelare le zone portuali e costiere. Il settore navale si è quindi mobilitato per affrontare le nuove predisposizioni muovendosi secondo le soluzioni offerte sul campo: usare combustibili a basso contenuto di zolfo oppure scegliere l’installazione di scrubber.
Questo impianto di pulizia dei gas di scarico si è dimostrata una delle opzioni più convincenti per molti armatori e secondo alcune ricerche sembra proprio che entro la fine dell’anno 2020 saranno moltissime le navi dotate di scrubber, pronte ad attraversare mari e oceani. Dopotutto i vantaggi che questo dispositivo porta con sé sono validi abbastanza da cancellare ogni dubbio e nonostante l’investimento iniziale che si dovrà fare, si parla di un ritorno economico in brevissimo tempo.
Materiali nichelati: la scelta ideale per la costruzione degli scrubber
Un altro aspetto importante a vantaggio di questa opzione è la ricerca alla base della scelta dei materiali di costruzione degli scrubber. Poiché si tratta di dispositivi in contatto costante con elementi di corrosione quali gas di scarico e acqua (umidità), la scelta ricade su materiali nichelati.
Il nichel possiede infatti le proprietà metallurgiche adatte a sopportare agenti esterni di corrosione e ossidazione. E proprio per questo motivo, i materiali legati con una certa quantità di nichel, costituiscono una soluzione pratica per garantire la resistenza e la longevità nel tempo di un prodotto, come lo scrubber. Ciò significa che con la corretta manutenzione, non sarà necessario intervenire per improvvise riparazioni o sostituzioni dell’impianto.
Lo sa bene Nicro, che si è avvicinato al settore navale e gli scrubber, progettati da un’azienda italiana leader di questo settore.
Ogni progetto viene sviluppato ad hoc in base alla nave su cui lo scrubber dovrà essere installato e Nicro ne realizza le componenti sfruttando la sua esperienza nella lavorazione delle leghe di nichel.
254 SMO, Saf 2205 e Saf 2507 sono alcuni dei materiali scelti adeguatamente per le loro proprietà:
- 254 SMO è un acciaio austenitico impiegato appositamente per prodotti sottoposti ad una corrosione forte come l’esposizione all’acqua di mare;
- Saf 2205 (Duplex) e Saf 2507 (Superduplex) sono acciai inossidabili duplex (ferritico-aistenitico) con composizione chimica a base di cromo, nichel, molibdeno e altri elementi leganti (azoto e manganese); entrambi hanno una buona resistenza alla corrosione e vengono impiegati per la costruzione di specifici componenti.
Inoltre, Nicro ha realizzato un’area produttiva dedicata al settore navale, che è stato il core business dell’azienda in questi ultimi anni.
Questo nuovo insediamento permette lo stoccaggio del materiale dedicato agli scrubber e assicura un processo produttivo più rapido e completo, grazie alla sinergia con lo stabilimento principale; esso infatti continuerà a produrre le virole che compongono gli scrubber da trasferire al nuovo impianto per l’assemblaggio, la saldatura e il decapaggio finale, passaggio finale eseguito in un’area appositamente dedicata all’interno dell’azienda, per la migliore gestione del lavoro anche a livello ambientale.
Una linea produttiva completa che potrà garantire in futuro anche la produzione di scrubber di maggiori dimensioni per le navi cargo.